martedì 6 novembre 2018

Cronache nipponiche

Storie a vanvera dalla terra del Sol levante...

Che tanto prima o poi ci si ricasca, insomma, anche se il blog è ormai roba antica e tutto quello che c'è scritto fa tenerezza più che altro, il piacere di battere i tasti e vedere comparire delle parole è rimasto, così come quello di raccontare. E in fondo, ogni viaggio merita un racconto, perché troppe delle piccole cose che succedono vengono perse nella memoria... 

Lo stress prima della partenza

Normale che prima di partire si possa essere un poco stressati, insomma, un lungo viaggio praticamente dall'altra parte del Mondo e tutto quanto, non si scherza! Considerare poi che un genio del mio livello è riuscito a invertire "nome" con "cognome" nella prenotazione riesce a dare quel brivido di suspence, l'incertezza se l'addetto al check-in sarà abbastanza accomodante da non badare a questi dettagli... Insomma, tutti piccoli fattori che mi hanno spinto ad arrivare con qualche ora di anticipo all'aeroporto (come consigliano i sacri protocolli delle compagnie aeree) per poi vedermi dare il biglietto (anzi, i biglietti!) per arrivare fin-fino al Giappone! Ginevra-Okayama sto arrivando!

Ecco, dicevo, l'attesa... Se non altro in aeroporto i ristoranti sono sempre aperti e nella pizzeria "Il ritrovo del pensionato solitario" ho potuto consumare con molta calma il mio pasto prima di procedere verso l'aeroplanino. Perché "ino", beh il primo volo fino a Monaco di Baviera (Munchen per il resto del mondo) era su un piccolo aeroplano, pienissimo che con coraggio ha sfidato la tempesta, ondeggiando di qua e di là tanto che non ci hanno nemmeno potuto offrire lo snack e da bere. Troppo il rischio di rovesciare caffè e succhi di frutta sui passeggeri.

Ancora, attesa a Monaco di Baviera, all'aeroporto. Cosa possiamo segnalare a parte una birra bavarese e un dentifricio troppo caro? Il mio, purtroppo, è stato gettato alla sicurezza, lo immaginavo ma il solo mezzo tubetto che avevo a casa superava i 100 ml e in effetti considerate le difficoltà di volo dell'aereo penso che i 25 ml in eccesso avrebbero davvero creato dei problemi! Fortuna che se ne sono accorti per tempo!

VOML


E dopo l'ebrezza del volo sul piccolo aereo come non essere elettrizzati all'idea di salire sul grande carrier? Il trasvolatore della Siberia, il possente Boeing "non-ricordo-il-modello-per-niente" accessoriato con schermetti e copertine per i passeggeri economici. E siccome per una volta sono stato previdente, ho anche prenotato il menu in anticipo. VOML. Sono stato etichettato, ora i vantaggi evidenti sono:
1- Sentirsi speciali agli occhi degli altri, "Hey, io sono VOML e tu?"
2- Ricevere sempre i pasti per primo.
Nonostante questo vanno ricordati alcuni svantaggi evidenti:
1- Non poter scegliere il menu al momento (gli altri avevano quattro scelte!)
2- Niente gelato, noi VOML non consumiamo gelati, mai!
3 -Niente croissant la mattina, che è un po' vietato nell'etica VOML.
Per il resto il volo è andato liscio, un grande aereo non si smuove con una brezza d'alta quota. Film visti quasi 3 di cui un film giapponese dal titolo "Mia moglie si finge morta ogni volta che rientro a casa". Quasi un cult.
E così anche questo VOML è arrivato a Tokyo, dove scambiare di aereo, terminale, autobus, logistica e ritrovarsi alla fine ad Okayama. Nota divertente, il personale di cabina mi ha confidato l'incarico di stare vicino alla porta di emergenza. Spiegandomi in Giapponese (?) e vedendo che non avevo capito nulla ha sorriso e mi hanno lasciato là a fissare le istruzioni smarrito. La sicurezza è importante, sempre. Su quel volo eravamo fin troppo sicuri.
Ah, a Tokyo ho anche consumato il primo pasto giapponese, zuppa e panetti di riso con tonno e baccalà piccante. Non che fossero niente di speciale alla fine... la zuppa la si beve direttamente dal bicchiere, comunque.

Kurashiki night

C'è la fortuna che l'autobus aspetta noi passeggeri del volo da Tokyo, e quindi almeno sono riuscito ad approdare a Kurashiki ad un orario decente. Scarrozzarmi la valigia fino al Cuore per arrivare alla camera. Camera grande, docce fighe con tanto di scompartimento privato per cambiarsi (altrimenti detto anti-doccia) e assi della toilette riscaldate. Insomma si sguazza nel lusso. Ho anche due letti in camera, per dire il livello di eccessi che mi concedo! Il problema è che di notte le foto non vengono bene, nonostante le lanterne che si riflettono sul fiume, che sarebbero anche uno spettacolo meritevole, la luce è bassa e tutto è chiuso. Sarà un impressione, ma fa buio davvero presto da queste parti. 
Alla fine la decisione è stata quella di infilarsi in un 7-eleven e prendere qualcosa da asporto di semplice e facile consumo. Anche del thè freddo, giapponese e verde, quanta amarezza. Forse è l'eccesso di thè che non mi ha fatto dormire la notte? Oppure quel simpaticissimo allarme del semaforo che suona tipo ogni due minuti? O ancora le ambulanze? Misteri, nella notte di Kurashiki.

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