lunedì 11 giugno 2007

Sogno di una Notte di Mezz'estate
On Stage! 9 Giugno 2007
- Notte Bianca a Pavia -

La sala è gremita, nella cornice del palazzo del comune (anche noto come Municipio) si raccoglie la gente pavese, per assistere (e partecipare) al sogno di una notte di Mezz'estate di questa notte bianca pavese.


Luca Giuliano, il nostro direttore, ci introduce al gioco e all'antica Grecia, ove si narrerà la storia, che nessuno ancora conosce, e che chissà i quale improbabile finale andrà a incagliarsi.


Tutto ebbe inizio alla corte d'Atene, laddove, sotto lo sguardo della regina Ippolita, del Duca d'Atene e di Filostrato venivano condotti, dal padre di lei: Egeo gli innamorati Lisandro ed Ermia, la quale, però era stata promessa sposa a Demetrio...
E da qua tutto prende vita il nostro sogno di mezz'estate...















Così i due pianificano una fuga d'amore, proprio nel bosco in cui tre attori dilettanti, Zeppa, Cannello e Sparuto si sono recati per provare il loro spettacolo (La morte dei tre cigni...)

Ma in quel boschetto qualcuno stava preparando loro una sorpresa, certo inattesa...














Perché Puck il folletto stava preparando uno dei suoi scherzi... Cheppoi di mezzo ci vadano gli uomini, che importerà ad un folletto che si vuol divertire?




Elena però, viene a sapere della fuga dei due e così decide di seguirli, nel bosco incantato assieme a Demetrio, il suo innamorato. (Notate l'espressione tipica di chi ha appena scoperto di poter conquistare il proprio amato)

Immancabilmente i nostri incontrano il folletto Puck, e da lui si fanno dare, le pozioni, anzi i filtri d'amore... chissà per quali loschi fini verranno mai usati!
(da notare, finalmente, anche Demetrio, invero sullo sfondo)


I colpi di scena si sussegguono mentre il pubblico, con sottile ironia (e divertimento) decide le sorti dei nostri eroi dell'antica grecia ed è così che...

Il nostro Demetrio cade combattendo con Lisandro, il quale lo ferisce, non a morte ma quasi. (Si direbbe esserci gioia nella sua soffrenza, ma chi siamo noi per giudicare?)

Ma è un uomo o un tiglio questo?!
O forse c'é chi si nasconde nella foresta, tramite abili sotterfugi, si mimetizza con gli alberi del bosco...
Ma non tutti riescono a sfuggire ai follettini...

E così alla Corte Fatata si preparano strani eventi, ed è così che il povero Cannello viene portato da Puck, al cospetto di Oberon (che niente meno che il Re dei folletti) che gli trasforma la sua testa in una testa d'asino! (ma non sono di coniglio quelle orecchie?!)
E tutto per far innamorare, con un filtro magico, Titania, la regina delle fate, dell'aspirante attore inasinato...



E intanto?! Il povero Lisandro viene lasciato da Ermia... mentre il nostro Sparuto s'é sbronzato e tenerlo in riga pare ardua impresa! Gioie e dolori, intrecci ed emozioni in un bosco che come mai è ora animato!


Voi avete capito qualcosa di questa storia?! Beh, sono sicuro che questa immagine vi chiarirà tutto... e il nostro prode Oberon sistemerà ogni situazione facendo tornare tutti felici e contenti...
(o quasi! Ihhh.... Oh!! e Cra cra ringraziano!)

Se qualcosa v'é sfuggito è perché non c'eravate, e sono sicuro che sentir di storie di mezz'estate così raccontate non avrete più intenzione, per cui mi raccomando, ora, prima della conclusione. La prossima volta, se non v'eravate,
venite con noi a sognare un Sogno di una notte Bianca di Mezz'estate!



Prima di salutarvi vi lascio nelle mani di Oberon, certo che lui, sistemerà ogni cosa, forse con un tocco di magia oppure con semplice fantasia...

Tutte le foto sono state fatte da Marco Chemollo
(se lo volete contattare scrivete a info(at)obbiettivonatura.it

lunedì 4 giugno 2007

Nebbie estive


- Giornata di sole, sul treno, mattina in viaggio verso Pavia... pensieri che s'affollano nella testa, dopo una delle domeniche più scure dell'inizio estate... si ripensa -


Notte, Sole, Notte e Sole ancora. Oggi non piove ieri ha scrosciato, domani?

Domani…

L’uomo pensa sempre al domani, col domani nell’uomo entra il seme del dubbio. Perché nessuno saprà mai il domani. Discorsi, parole… si parla si dice si comunica. Siamo forti per questo perché parliamo tra di noi. Sorrisi, consigli, parole. Siamo forti perché i sentimenti noi li codifichiamo non siamo bestie che seguiamo solo quello che si prova. Odori, suoni, colori. E poi ci si ferma ci si chiede cosa si sta provando, ed allora cresce nella convinzione di non provare più nulla e di pensare soltanto. Ragione, pensiero, istinto. Ogni cosa ha il suo posto, e tutte assieme si compongono in un puzzle che continua ad agitarsi. Ragione, fantasia, sognare. Non esiste luogo dove non ti seguiranno fanno parte di te come l’acqua e la carne. Dove muovi il tuo passo ora? Perché l’hai fatto, e se la ragione davvero l’avessi persa come posso ritrovarla? E se l’istinto non è che specchio della ragione cosa sono davvero? Domande, risposte, dubbi. In ognuno nasce il seme del dubbio da quando è piccino e non arriva al latte e si chiede cosa accadrà se non ci arriverà, e allora allunga la mano verso quella certezza. Poi si cade, certo, si piange, qualcuno arriverà. Certezze…

Fine, inizio, andare. Dove sono? in mezzo, all’inizio alla fine, di cosa? Perché? Altri dubbi si mescolano, non mi lasciano e mi assillano. Parole di altri. Dubbi di altri, e certezze in dubbio. È così, vedrai, forse se è il caso, o se non lo è… dubbi, certezze, a me ieri, così è oggi. Domani? Domani non si sa, non si può sapere, il dubbio… il sospetto. Giusto, sbagliato, migliore, peggiore. Esiste, o no? Quale mossa quale passo… verso il domani, certo inevitabilmente, quale domani? Quanti ce ne sono? Molti, certo, molti, ma ogni passo quanti non ci saranno, dove andare? E se vado poi… no, non torno indietro vado avanti.

Piango?

Ma poi, qualcuno arriva?

Ma io non piango…

Quindi? Sono solo?!

E se sbaglio? Ancora, un’altra volta, io… sbaglio sempre, in tutto?

Ieri stavo sbagliando? Certo

Domani? Chissà…Se non cado? Non mi serve qualcun altro…Tempo, aspettare, capire. Chi non parla aspetta, capisce e intanto e oggi? Che fa? Finge?! Oh no, non lo posso fare, non creare il domani su un oggi che non è quello che è. Che fare?! Domani… un passo, allungo la mano a chi me l'ha tesa. Certezze, non cado più...