domenica 31 gennaio 2010

Evviva la Caccia!

Sapete che l'UE si prende cura anche delle risorse ambientali dei paesi membri, e così, nonostante tutto anche dell'Italia...
Così si voleva con una normativa comunitaria tra l'altro imporre anche dei vincoli ai periodi di caccia in modo quantomeno di salvaguardare quelle specie che sono solo di passaggio nei nostri territori, e che, oltre tutto, costituiscono un bene della Terra e nemmeno italiano... il tutto doveva stare nell'articolo 38 che definiva come periodo massimo quello tra il primo settembre e il 31 gennaio dell’anno.
Ne hanno parlato al Senato...

CARRARA (PdL). L'articolo 38 risponde alle esigenze dei cacciatori e dell'indotto: risponde quindi a una platea elettorale ben maggiore di quella rappresentata dagli ambientalisti, che continuano a portare avanti campagne di criminalizzazione della caccia basate su demagogia, falsità e ipocrisie Tra l'altro, la materia della caccia non riesce ad essere riesaminata in un testo organico a causa dell'ostruzionismo degli ambientalisti. Voterà a favore dell'emendamento 38.450 per spirito di partito.

Emendamento 38.450 rimette tutto in mano alle regioni... ma con una piccola magica sorpresa... il limite dal primo settembre al 31 gennaio è... scomparso!

Perché un governatore regionale dovrebbe poter decidere di specie che compongono l'ecosistema mondiale?! Quali strumenti può possedere una regione per definire se una specie può essere cacciata o meno? E se gli animali (i soliti irrispettosi) non si curassero dei confini regionali? Che senso ha che una stessa specie possa essere cacciata in modo diverso da un lato o l'altro del confine?

Domande...
D'altro canto sono sempre gli interessi di pochi che continueranno a fare il male di tutti.
Grazie alle nostre istituzioni che anche questa volta hanno dato un bel colpo di spugna alle direttive europee... (ah... poi nel caso l'UE ritenesse che il nostro comportamento è contro le direttive dovremo pagare tutti le ammende... ma a è un'altra storia... vero?!)