Terminata la visita ci si è incamminati verso quello che doveva essere il centro cittadino, anche se la nostra guida locale premeva affinchè si tornasse a casa. Dato che aveva impellenti affari da sbrigare, tra cui studiare per il giorno successivo. Da queste parti in effetti lo studio e il lavoro sono visti in modo quasi ossessivo e molti dei miei colleghi di laboratorio ammettono tranquillamente di non essere mai stati in giro per Delhi, ma di aver passato il loro tempo appunto tra casa e lavoro. Ovviamente nemmeno questa è una legge assoluta, ci sono le dovute eccezioni ma diciamo che l'atteggiamento generale è più orientato verso il lavorare/studiare ad ogni costo. Per cui abbiamo salutato la nostra guida Ram e ci siamo avventurati lungo la strada principale che, passando attraverso dei prati dove molti giovani indiani giocano a Cricket, porta dall'India Gate alla dimora presidenziale, con tanto di palazzoni annessi. Il complesso è costruito su una piccola collinetta e accanto ad esso si trova il parlamento di forma (presumo) circolare, anch'esso piuttosto spettacolare. Dalla cartina poi, pareva che fosse decisamente vicino raggiungere un tempio Hindu, così con l'intrepido entusiasmo del turista ci siamo addentrati nella città per raggiungere la nostra agognata meta. Direi che questa è stata una delle scelte peggiori della nostra domenica, o almeno si è poi rivelata essere tale dato che la strada, che sembrava dritta sulla cartina, si è rivelata essere piena di immense rotonde con tanto di traffico che costringeva a camminare nel fango sui bordi della strada. E improvvisamente, come sempre accade da queste parti, è arrivato il buio pesto della notte. Che ha peggiorato ancora di più le nostre già non rosee condizioni...
Dispersi nelle vie si continuava a chiedere alle persone la direzione giusta, gente che ci guardava sinceramente stranita per il nostro intento di camminare fino a questo Tempio... è lontano dicevano, prendete un taxi... ma ormai per noi era decisamente una questione d'onore.
Così siamo passati davanti alla cattedrale del Sacro Cuore, dove un tipo cci ha assicurato di voler fare amicizia con noi e ci ha chiesto di venire a trovarlo il giorno dopo! Che anche se avessi proprio disperatamente voluto, quel posto non l'avrei MAI trovato.
Alla fine, quando ormai stavamo per cedere stremati dal buio, dal fango e dalla stanchezza. Ecco comparire nella notte il tempio rosso (che se riuscissi a ricordarne il nome sarebbe bello...). Una costruzione piuttosto recente (1938) per altro piena di Svastik (mi pare che si scriva così) in ogni dove.
Dietro il tempio stavano facendo una cerimonia Hindu che abbiamo guardato a distanza e per poco tempo... poi siamo andati al bar del tempio (sempre nel parco dietro di esso, dove c'erano anche degli scivoli di marmo) a cenare coi Samosa di patate (che sono delle sorta di tortelloni fritti molto comuni da queste parti). Dopo di che il ritorno è stata una seconda impresa, anche se uno dei motorisciò ci ha portato fino al museo Nazionale (che non era poi così distante tutto sommato) e siamo riusciti a prendere il pullman giusto, siamo però al contempo riusciti a sbagliare la fermata, perderci di nuovo ed essere costretti a prendere un secondo Risciò per raggiungere il nostro allegro quartiere di Ber Sarai... e così poter finalmente andare a letto, pronti (o meglio io pronto) a scattare per una nuova giornata in laboratorio!
[Non c'entra ma siccome è stato richiesto metto anche la foto del geco d'appartamento]
venerdì 26 settembre 2008
Giorno 7 [continua]
Pubblicato da
RaDioCane
alle
11:45
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Etichette: Cronache Indiane
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