sabato 1 novembre 2008

RaDio Cane e il decreto dell'istruzione.

Partiamo da un presupposto: Io ho capito davvero poco delle reali intenzioni del governo e di ciò che esso vuole ottenere con questo decreto legge, quindi mi sono detto beh, cerchiamo di leggere la Legge vera e propria (non che io ne sappia di “legalese”) e anche i punti di vista dei vari schieramenti più o meno politici.

Altro punto di partenza importante: le proteste sono per un buon 60% rivolte alla legge del 6 agosto 2008, n. 133. Una legge che invito tutti a leggere in quanto riporta molte delle politiche che il Governo intende attuare da qui ai prossimi mesi, tra queste c'è anche la privatizzazione dell'acqua per intenderci. Partendo da questo prendiamo in mano il decreto Gelmini, che è davvero breve, non sono poi che 8 Articoletti...

Art. 1 - Cittadinanza e Costituzione: sostanzialmente prevede corsi di “cittadinanza e costituzione” di aggiornamento per il personale delle scuole, che verranno inserite nelle aree di Storia e Geografia. E questa tutto sommato non sembra una cosa poi malvagia (certo se poi non ci fosse una classe politica che della Costituzione se ne frega...) che anzi mi trovo anche ad appoggiare. Non capisco dove sia sparita l'Educazione Civica che ai miei tempi si faceva... ma vabbè.
Art. 2 – Voto in condotta, in decimi con meno di 6 vieni bocciato. Questa è la sintesi dei 3 commi, i criteri per arrivare ad avere meno di 6 sono dati dal ministro, ma non in questo decreto. Per cui non so dire, dipende dai criteri alla fine, per com'era ai miei tempi nessuno prendeva meno di 6 in condotta... per cui di fatto non vedo cosa cambi. (restando che bisogna vedere quali sono i criteri per arrivare al 5!!)
Art. 3 – Tutti i voti in decimi. Boh?! Anche qua... che gran cambiamento... che gliene frega alla gente se i voti sono da 1 a 6 o in decimi o in punti banana? L'unica cosa che secondo me è davvero grave è che un numero da 1 a 10 sostituirà la valutazione globale della maturazione dell'alunno che prima il maestro poteva fare sulla scheda. Perché affidarsi solo ad un numero? Possibile che il maestro non possa comunicare in modo più esteso in cosa pensa che l'alunno dovrebbe migliorare? (non tutti i genitori hanno tempo per andare ai colloqui coi maestri e nemmeno coi professori) Ah, altra cosa, chi ha un solo voto sotto il 6 è bocciato! Ivi inclusa Educazione Fisica! Se un proff ti odia puoi anche fare a meno di andare a scuola!
Art. 4 – Maestro unico, il tasto dolente e contestato. La Legge dice che “le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali” il governo dice che il tempo pieno rimane, certo, ma al di fuori della Legge (leggasi scuola privata?). Si dà però ai regolamenti dell'istituto la possibilità di cambiare il tempo/scuola, sì... ma i fondi saranno per 24 ore giusto? Il resto chi le pagherebbe?? Gli alunni, le famiglie ancora?? Questo punto è decisamente, a mio modo di vedere, almeno oscuro. Inoltre porta al licenziamento di 1/3 degli insegnanti (anche se il governo dice di no... ma temo che non sappiano quello che scrivono). Se da 3 insegnanti per 2 classi, si passa a 2 insegnanti per 2 classi, io che non capisco niente di Politica mi dico... beh, 1 su 3 è licenziato... a me pare abbastanza banale come cosa...
Nel secondo comma dicono come saranno pagati per gli extra gli insegnanti (ovvero oltre le 24 ore) ovviamente è un rimando alla 133 la legge delle leggi per ora! (ok, non ho letto questo rimando e non so come saranno pagati...)

Art. 5 – Adozione dei libri di testo su base quinquennale, beh non sembra male, c'è anche la possibilità per l'editore di mettere aggiornamenti... però se si legge la 133 si scopre che l'obbligo riguarda libri che possono essere scaricati on-line, che dovranno soppiantare le versioni cartacee entro (se non erro) l'A.S. 2011/2012. Quindi la scuola sarà solo per chi ha un computer? E chi non ce l'ha? E chi non ha internet? Impossibile... insomma... questa manovra mi lascia davvero basito e non ne capisco il senso sinceramente (anche se la bandiera è quella del risparmio di risorse). Probabilmente è interesse di qualche editore che diffonde già On-Line quello di spiazzare i rivali (5 anni senza vendere nulla ti mandano sul lastrico)... in effetti l'idea che mi sono fatto è che questo articolo (quello della 133) porterà a una riduzione del numero di editori nel campo dell'educazione.

Art 6. - Chi si laurea in scienze della formazione (e ha fatto il tirocinio) ha l'abilitazione per insegnare nella scuola dell'infanzia e primaria. Anche qua, io non posso dire niente sull'argomento...

Art. 7 – Riguarda il corso di specializzazione in medicina, a me sembra che sia già strutturato in modo simile, ma lascio a colleghi medici esprimere la loro opinione (pertanto lo copio ne passasse uno da queste parti: Al concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione mediche, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superino il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l'abilitazione per l'esercizio dell'attività professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attività didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato.
Dannazione! Ci serve un Medico!! )

Art. 8 - Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. (Per chi non lo sapesse la finanza pubblica ha già deciso quanto tagliare e tagliare forte e sempre di più alla scuola pubblica ovvero: devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012. )

Credo che sia l'ultima parte quella che lascia senza parole, il taglio mi pare decisamente consistente e soprattutto farei notare che quest'anno tagliano, ma l'anno prossimo tagliano 4 volte di più! Fino ad arrivare a 8 volte nel 2012!!

Leggendo il decreto nudo e crudo non ci sarebbe nemmeno da saltare sulla sedia. (ok, i tagli sono nella Legge 133) quello che sconcerta è il commento su “I punti salienti” che il PdL fa sul decreto... quello sì che fa venire male...

Ovviamente per dovere di cronaca vi copio incollo la cosa (non è lunghissima dai) permettendomi di commentare dato che questo è il mio spazio!

La Camera dei Depunti (hanno sbagliato era camera dei Defunti immagino...) ha approvato il decreto Gelmini di riforma della scuola. Ecco i punti salienti.

1) Il decreto contiene poche innovazioni, ma chiare. Come ha affermato il ministro, obiettivo del decreto non è una riforma strutturale della scuola, ma una serie di provvedimenti concepiti per aggiustare, sistemare, riordinare (ma soprattutto tagliare) quel che bastava per iniziare a mettere al centro della scuola non lo Stato, e neanche i problemi sociali (ma... e l'educazione civica o Cittadinanza e Costituzione??), bensì l’educazione dell’alunno e dello studente (davvero? E in quale punto esattamente?!).

2) Il centro del decreto è l’introduzione del maestro prevalente (Il maestro prevalente esiste già, il maestro UNICO è introdotto dal decreto). Il principio – ribadito dal ministro e dal Pdl e sostenuto anche dalla Lega e, fino al momento del voto, dall’Udc – obbedisce ad una concezione per cui l’educazione si fonda su un rapporto personale unico (cioè uno a uno? Ci sono più vicini due insegnanti con un rapporto di 1 a 12...). Ciò non esclude l’insegnamento dell’inglese o dell’informatica con un docente specifico, qualora lo stesso insegnante dominante (Lasciamo perdere certi tipi di classificazione... sembra un documentario) non sia in grado di attrezzarsi (L'inglese lo sa o non lo sa... che si attrezza? Vuol dire usare cassette da far ascoltare anche se manco lui ci capisce niente??) al riguardo. Certo, questo provocherà risparmi, liberando risorse in un bilancio per la scuola dove gli stipendi del personale assorbono oggi il 96,98 per cento (!) del budget complessivo (Beh, la scuola è fatta di persone e le strutture cadono a pezzi...). D’altra parte, i maestri modulari (tre ogni due classi) sono stati introdotti per ragioni sindacali e di welfare (ossia per dare occupazione a giovani laureati), oltre che in omaggio ad una pedagogia del doppio o triplo "punto di vista" da proporre ai bambini (così che possano crescere nel dubbio…) (giuro che questa frase tra le parentesi non l'ho messa io ma loro... ma ci rendiamo conto del livello di boiata raggiunto? Crescere nel dubbio e di cosa?! Maestri diversi insegnano cose diverse, ognuno è bravo a fare la sua cosa, qual'è il dubbio?). Nella scuola italiana, a fronte di una mancanza quasi completa di investimenti infrastrutturali e nella didattica, si contano ben diecimila classi con meno di dieci alunni. (Che scommetto essere in frazioni di paesi con meno di cento abitanti? Sapete la realtà italiana è molto frazionata sul territorio non esistono solo le città...)
3) Il decreto punta a rinforzare il principio di autorità nella scuola, indebolitosi pericolosamente negli ultimi anni (Togliendo personale...). Il voto in condotta, da solo, non può certo risolvere il problema del "bullismo"(Ah, eccola la parola “magica” dei problemi dei giovani), ma fornirà al docente e all’istituzione scolastica uno strumento che permetta al ragazzo e alla famiglia di riconoscere in chi lo impugna un’autorità (Il voto in condotta, il voto sul registro ecc... non sono un'introduzione di adesso). "Autorità", nel senso etimologico, indica qualcuno che parla con certezza di che cosa sia il bene e il male, e su questa base richiede la disciplina (Il bene e il male? Ma che è una scuola di filosofia? Ma il concetto di “forze del bene che combattono il male” è caro al comandante supremo B. per cui mi pare giusto inserirlo anche qua).
4) L’introduzione di corsi in "Cittadinanza e Costituzione" non ha come obiettivo una sorta di "educazione statale" che si suppone neutra (Quindi non utile? Sapere cos'è lo stato non serve... ok... ma allora che c'entra col nome?), bensì l’educazione allo stare insieme attraverso la comunicazione dei caposaldi della vita comune: il rispetto reciproco, la cura di chi è diverso, ma anche il non sporcare i muri, l’alzarsi in piedi quando in classe entra un adulto, e così via (Ah! Ecco le cose DAVVERO importanti per un alunno, alzarsi in piedi quando entra un adulto... davvero ok, mi rimangio l'idea di prima Cittadinanza e Costituzione al di là del nome che magari farà chiedere ai bambini “cos'è la Costituzione?” è davvero inutile).
5) La reintroduzione del voto in decimali mira a ripulire i giudizi sull’italiano e la matematica dagli psicologismi e da sforzi espressivi spesso poverissimi ( perché gli insegnanti sono tutti dei caproni notoriamente), a benefico della semplicità e della chiarezza.
L’obiezione che lo scopo del decreto sia "uccidere la scuola", "togliere il tempo pieno" o "licenziare i maestri" è assai povera. In realtà le famiglie potranno scegliere liberamente se lasciare i figli a scuola 24 o 27 o anche 40 ore alla settimana (purché questa se lo possa permettere senza i soldi dello stato!) . Perché opporsi alla libertà di scelta? E’ davvero necessario che tutti siano obbligati per legge ad inviare i figli a farsi indottrinare (indottrinare?? Oddio ancora manie di persecuzione da queste parti??) anche di pomeriggio, anche quando le scuole sono dominate da ideologie "progressiste" che nei fatti fanno progredire solo l’ignoranza? (Ah ecco svelato l'arcano, la Scuola è il nuovo regno dei “comunisti” e quindi va distrutto per il nostro bene... fanno progredire l'ignoranza? Mentre invece togliere e tagliare migliorerà queste cose giusto? Davvero non ho parole per questo...)

Spero d'aver fatto un po' di chiarezza su quando accade nella scuola adesso e sul perché ci sia gente che manifesta contro all'attuazione di questo decreto e dei futuri piani che verranno per rendere l'insegnamento sempre più diseguale (Tempo pieno a chi se lo può permettere, libri a chi ha internet+PC ecc...) e sempre più in mano ai privati.

1 commento:

zia Franca ha detto...

Complimenti!!! Hai colto tutte le contraddizioni presenti nel decreto 133 (ora legge 169): non si tratta di riforma scolastica, ma di tagli, conseguenti alla finanziaria di Tremonti (vedi art.64 ed elenco dei risparmi attesi)e di tentativo di "smagrire" la scuola pubblica prima dell'avvio del federalismo (applicazione del Titolo V)che assegna la competenza scolastica alle Regioni; il risparmio più facile e consistente era quello di colpire i maestri che sono tanti.
La beffa dell'ora di costituzione (annunciata, poi sparita e trasformata in "sensibilizzazione dei docenti")prevede che vengano insegnati a scuola gli statuti regionali, più che la costituzione. Non avevo letto i commenti del PdL al provvedimento che sono veramente rivelatori della volontà di creare un "pensiero unico". L'introduzione dei moduli alle elementari non è conseguenza del '68 né scelta per mantenere l'occupazione in tempi di calo demografico. E' stata fatta negli anni '80 (Falcucci e altri ministri democristiani) per rispondere al bisogno di offrire saperi più articolati che non il semplice scrivere e far di conto.
Scelta intelligente pensata in nove anni di gestazione da fior fiore di pedagogisti ed intellettuali e spazzata via in 9' (tempi di approvazione della finanziaria).
La novità è che le scuole si sono ribellate e moltissimi genitori hanno indetto assemblee e fatto proteste. Bravissimi gli studenti dell'università che hanno mobilitato le piazze (il loro movimento si chiama "l'onda").
Infatti non c'è solo la legge 169, ma c'è un Piano Programmatico che prevede tagli pesantissimi agli atenei ed il blocco dell'assunzione dei ricercatori (1 assunto ogni 10 pensionati nel 2010!).
Dopo le mobilitazioni, la ministro Gelmini ha frenato ed i provvedimenti per l'Università sono stati sospesi; i Regolamenti attuativi per la primaria si annunciano più moderati....vedremo.
Intanto, se hai tempo, leggiti l'emendamento Cota (Lega), valorizzato oggi da Berlusconi in persona, che prevede classi differenziali e test per i ragazzi stranieri.
Prima di essere ammessi a scuola dovranno imparare l'italiano (in classi apposite formate da diversissime etnie) e superare un test in cui dimostrare di conoscere la ns. storia....
Tempi duri per la scuola che ha bisogno di riforme (ma non si doveva cominciare dalle superiori? e dalla valutazione dei dirigenti, dei docenti e del sistema?).
Come ti sembra la preparazione culturale-scientifica dei ricercatori con cui sei in contatto? Hai notizie sul sistema scolastico indiano (io so dei 500.000 laureati in ignenieria all'anno)?.
Mi piacerebbe sapere che risultati ottengono in matematica (da noi è la bestia nera) e che didattiche usano per farla apprendere.
Un salutone
zia Franca